Archive for category gattovi

Situazioni

La situazione del mio conto oggi.

konto

0,09 SEK = 0.0103276 EUR

E’ tempo di ricorrere ai risparmi (in un altro conto).

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Agonia

dente

Chi sceglie di diventare dentista deve avere una massiccia dose di sadismo in corpo.

Una delle esperienze più terrificanti della mia vita.

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Featuring stars

Ladies and gentlemen, introducing…

Tiago och tage

Tiago e Tage (Tiago sulla destra, Tage sulla sinistra) sono le due aggiunte alla mia famigliola svedese. Al momento hanno circa 4 mesi e fino ad ieri fecvano una bucolica vita di campagna. Ad accoglierci nella fattoria in cui sono nati è stato… un cavallo. Non un pony: un cavallo come si deve. All’inizio ero un po’ intimorito dal gigante ma l’equino era amichevole e solo curioso.

Adesso sono gatti di città. Domani faranno una visitina dal veterinario per lo sverminametno e vaccini. Nonostante non siano con me da non più di 24 ore, ho già delineato i caratteri. Non fossi certo che sono fratelli perchè ho visto la mamma, direi che due micini non potrebbero essere più diversi: tanto più Tiago è amichevole e sempre in cerca di coccole (per niente intimorito dagli estranei) tanto Tage è riservato e pauroso.

La prima notte a casa l’hanno passata benissimo. Il mio timore era che si mettessero a miagolare in cerca della mamma. Invece sono stati tranquillissimi ed hanno dormito tutta la notte. Spero proprio che continui così.

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Vecchie abitudini

Eccomi nella prima settimana da disoccupato.
Sono già stato all’Ufficio di collocamento (Arbetsförmedlingen) e mi ostinavo ad usare “noi” mentre descrivevo cosa faceva la ditta per cui lavoravo.
Mi ci vorrà del tempo per rimuovere quel noi a passare a “loro”. Così come ci vorrà del tempo per togliermi l’impulso di andare a controllare dettagli e informazioni relative al mio precedente impiego.
Intanto mi sto godendo il limbo. Non è la stessa sensazione delle ferie: non ho l’angoscia di tornare in ufficio e trovare un mare di problemi in sospeso, colleghi che prenderei volentieri a calci, capi che meriterebbero il cappio.
E’ una percezione un po’ strana quella di non “appartenere” (ed uso questo verbo in maniera appropriata) ad un datore di lavoro: non me n’ero reso conto prima. Finché mi durano i risparmi, mi godo la libertà e gongolo nella pigrizia :-)

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Olimpieghiadi: Punto1

Come promesso, vi tengo informati sugli sviluppi lavorativi. Ho pure deciso di dare un titolo a tutta la faccenda (anche tag) e ho creato il fantastico gioco di parole ol-impieg-hiade. Quando vi sarete ripresi dallo shock ti tale genialità, potrete leggere il seguito

Punto 1 (anche step 1 ma eviterò il più possibile l’inglese visto che il post sarà zeppo di svedese)

Arbetsförmedlingen (L’ufficio di collocamento)

Prima di tutto, createvi un profilo su loro sito (arbetsformedlingen.se: disponibile in varie lingue ma non ahimè, l’italiano)

Poi cominciato ad inserire i vostri dati: dapprima nome cognome indirizzo ecc; poi passate alla sezione dove specificherete che tipo di lavoro cercate (re/regina non è disponibile, ho già controllato); infine inserirete il vostro passato scolastico (auguri con quello: l’Arbetsförmedling non prevede che voi abbiate frequentato un liceo linguistico e fatto lingue all”università. Tutto diventa Humaniora – materia umanistiche)  e lavorativo.

Una volta soddisfatti del risultato, dovrete uscire da casetta e recarvi di persona al suddetto Arbetsförmedling. Come verrete accolti qui dipende dalla città. A Karlstad si prende il numeretto e si aspetta una decina di minuti. A Malmö ti accolgono due o tre figuri che ti chiedono cosa devi fare e ti reindirizzano alla bisogna: se sei un verginello, ti mandano ai computer per farti fare quello che hai già fatto a casa, poi ti danno il famoso numeretto (e qui armati di pazienza; io ho aspettato due ore usate per leggere Orgeuil et Préjugés – sto rispolverando il mio francese). Giunta la tua ora (nel senso del numeretto), vai a colloquio con un addetto che ti aiuta in qualche maniera. Siccome io lavoro fino al 30 settembre ed ero lì solo per chiedere lumi sul sussidio di disoccupazione (un casino perché io lavoro in Danimarca ma percepirò il sussidio in Svezia), oggi non ho fatto esperienza diretta dell’aiuto. Anni fa, a Karlstad, tentarono di darmi lumi su cosa potessi cercare.

La mia avventura odierna si conclude qui.

 

[Continua]

 

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Libertà

Dopo 6 anni e mezzo mi sono finalmente deciso a rassegnare le dimissioni dal mio attuale impiego.

Per la seconda volta mi ritroverò ad avere a che fare col mercato del lavoro svedese (basta Danimarca!). Vedrò di tenere aggiornato il blog con queste avventure.

 

Nel frattempo mi godo il senso di ritrovata libertà (anche se sarà al lavoro fino a fine settembre). Vediamo quando mi penderà il panico.

 

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γάττοβί: mia faza, mia raza

Sottotitolo del post: Chi mme piglia pe’ frangesa, chi mme me piglia pe’ spagnola

E adesso mi scambiano pure per greco.

Sarà la barbona, sarà la pronuncia, sarà quel che sarà.
In fondo non mi dispiace passare per greco. Fra tutti i popoli mediterranei, dovendo scegliere, opterei per gli loro.

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Di nuovo in viaggio

Fra poche ore, il volo SAS 995 mi porterà a Pechino da dove inizierà il mio tour della Cina.

Nella cartina sono indicate le città che visiterò nel corso dei 15 giorni sulle tracce di Marco Polo.
Non se se come italiano (veneto, per giunta) avrò qualche vantaggio (comunque ci vado usando il passaporto svedese).

Saranno due settimane intense dal momento che i posti da visitare sono tanti e il tempo limitato.

Questa volta ho messo in osffitta le mie velleità da agente di viaggio e mi sono affidato alle cure di un pacchetto tutto pronto e programmato, ‘ché coi cinesi non si scherza.

M aspettano 7 voli (2 internazionali e 5 interni), il che significa veder moltiplicato per 7 il rischio che il mio bagaglio vada smarrito. Mal che vada, mi rifaccio il guardaroba in seta cinese :-)

Non prevedo di usare il cinese imparato nelle mie 30 ore scarse del corso che sto seguendo. Il rischio non è che i cinesi non capiscano quello che dico; il rischio è che capiscano e che rispondano e che tocchi a me capire le loro risposte!

Ci sentiremo dopo il 6 di maggio: non mi aspetto grandi possibilitàs di connessione ad internet. Facebook è bloccato in Cina. Per me non è un problema visto che non lo uso, ma lo svedese domestico andrà in astinenza. Chissá che sia la volta buona che si disintossica :-)

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4×20 – The Herb Garden Germination

Ispirato dall'omonimo episodio di The Big Bang Theory, ho deciso di calarmi nei panni di Sheldon Cooper and Amy Farrah Fowler e mi sono cimentato in un esperimento di natura sociale.

Premesse:
1) sono assolutamente astemio (maltollero pure i cioccolatini al liquore)
2) le mie capacità sociali sono pari a quelle del già citato Sheldon Cooper
3) Ogni primo venerdì del mese, alle 16, l'ufficio offre il Friday Bar (essenzialmente birra a volontà e salatini – in tipico stile danese)

Come mettiamo le tre cose assieme? Si crea l'occasione!

Il Friday Bar mi vede di solito come osservatore, nel senso che la birra la ignoro. Ma mi devo sorbire sempre le solite domande: prché non bevi, cosa succede se bevi, hai mai bevuto e via di questo passo.

Siccome per un non ben specificato meccanismo, la popolazione mondiale (o almeno quella concentrata nel mio ufficio) è assolutamente convinta che ingurgitare alcol sia cool (ed infatti tutti i barboni alcolizzati sono molto cool), ho deciso di stupire tutti afferrando una birra (1/2 litro), aprendola e bevendone il contenuto.
Considerando che la birra precedente risaliva a circa 25 anni fa, ero curioso di vedere gli effetti del tanto celebrato alcol.
Sarà che non ne ho bevuto 3 litri (questa sembra le quantità minima) ma non mi pare di aver avuto alcuna conseguenza. Mi sentivo assolutamente normale ed il mio umore era quello di solito.

Adesso i colleghi hanno qualcosa da raccontare ai nipoti: possono testimoniare di aver visto GattoVI bere una birra.

Per ciò che mi riguarda, passeranno altri 25 anni prima che metta mano alla bottiglia di nuovo.

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La torre

Una mia giornata tipo:

Appena alzato, leggo i feed de La Repubblica (italiano) e del giornale locale (svedese).
Dopo la doccia, mi guardo il telegiornale regionale (svedese).
In treno leggo Metro e City (svedese) ed ascolto i messaggi del capotreno in danese o svedese (o anche scandinavo, che è quando un danese tenta di pronunciare le parole danesi in svedese, o viceversa).
Al lavoro parlo in inglese, svedese e francese. Raramente in italiano. Mi tocca sorbirmi il danese. Principalmente  ho a che fare con siti in spagnolo, francese e portoghese
A casa si parla evidentemente svedese.
Poi, una volta alla settimana, il corso di cinese.

La Torre di Babele è qui!

 

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